Natural-mente donna sarà il tema dei primi articoli del mio
blog.
In questa era di consumi, sprechi, plastica ed emergenza
ambientale è importante che ciascuno di noi, nel suo quotidiano, trovi il modo
di aiutare la Natura … specie se questo fosse associato anche a un notevole
risparmio!
“Perché non provarci?!” mi verrebbe da dire “…o almeno
informarsi!”
Il tema che affronteremo in questi primi appuntamenti
riguarda i PANNOLINI!!
Durante la nostra vita, specialmente noi donne, veniamo
immancabilmente a contatto con i fatidici pannolini: nei primi 2-3 anni di vita
i bambini ne necessitano perché incapaci di controllare i propri stimoli;
durante la fase fertile la donna utilizza gli assorbenti per affrontare il
proprio ciclo; infine, con la vecchiaia, possono subentrare problemi di
incontinenza che obbligano alcune persone a ricorrere ai pannoloni.
Passo dopo passo cercherò soluzioni naturali e ecologiche
per ciascuna di queste fasi, proponendo soluzioni a portata di tutti con lo
scopo di ridurre l’utilizzo di prodotti assorbenti di difficile smaltimento per
l’ambiente, senza fare riferimento ad alcuna marca.
Partiamo dall’origine:
come viene creato il pannolino?
Il pannolino-mutandina da bebè in commercio con i più svariati nomi e prezzi, ha internamente
una parte famosa per la sua capacità assorbente: essa contiene una parte di
polpa di cellulosa e una parte di SAP (Super Absorbent Parts, cioè “materiali
super assorbenti”). La parte in cellulosa è costituita da ovatta, ovvero una sostanza
amica dell’acqua che dunque la attira e in parte la assorbe. Purtroppo però questa
ovatta è spesso trattata chimicamente e sbiancata con cloro o tramite
trattamenti che rilasciano diossina,
molto pericolosa.
Come
preannunciato, l’azione della cellulosa è associata ai Sap: molte volte questi
materiali assorbenti sono composti da granuli di poliacrilato di sodio, ovvero granuli
superassorbenti viscosizzanti con proprietà gelificanti e stabilizzanti che
tendono ad agglomerare i liquidi, assorbendoli: è un materiale che è in grado di
assorbire da 200 a 300 volte la sua massa ed è una sostanza al centro di
numerose polemiche dal 1985, per la sospetta correlazione con la sindrome da
shock tossico se utilizzato in dosi massive (non è quindi il caso dei classici
pannolini).
Inoltre vi sono
quasi sempre lozioni o profumazioni che possono scatenare reazioni asmatiche in
persone predisposte. In alcune marche sono state riscontrate anche tracce di
tributile di stagno, una sostanza
particolarmente tossica che sembra influire sugli ormoni sessuali oltre ad
essere fortemente inquinante per l’ambiente acquatico.
Infine, la parte
esterna è normalmente costituita da pellicole impermeabili in polipropilene e
polietilene unite ad adesivi, elastici e nastri a prova di fuoriuscita: essendo
materiali plastici sono derivati dal petrolio. Spesso sono proprio queste parti
a contatto con la pelle a far sviluppare eritemi ed allergie sulle pelli più
sensibili e predisposte.
Le stesse composizioni e gli stessi materiali (in
quantitativi differenti) sono utilizzati per assorbenti femminili, salvaslip e
pannoloni per l’incontinenza.
Una considerazione da aggiungere: oltre alla proliferazione batterica c’è
inoltre da pensare che nella zona intima, a causa del contatto tra assorbenti
poco traspiranti e pelle, la temperatura può arrivare anche a 40°, e maggiore è la temperatura maggiore è la
probabilità che i solventi volatili dei materiali collanti di tali prodotti si
separino.
Una curiosità: per produrre pannolini usa e getta per un solo bambino
si richiede una quantita' di cellulosa pari a circa 10 grandi alberi.
Date tali premesse,
proviamo ad affrontare la situazione? A contrastare questo spreco poco
salutare, per niente ecologico ed economicamente sconveniente?
Può essere utile
quindi una soluzione per ogni età e per ogni fase della vita: alternative
sicure, valide ed economiche per ridurre o eliminare l’uso di pannolini,
assorbenti, salvaslip e pannoloni!
Nel prossimo
articolo parleremo di come sostituire i pannolini-mutandina per i bambini.
A PRESTO :)